NEWS METEO: GIOVEDÌ LOCALI TEMPORALI SULLA SARDEGNA. ANCORA LONTANE LE PERTURBAZIONI ATLANTICHE.
Pubblicato da francesco altea in meteorologia · 11 Settembre 2018
Uno sguardo alle immagini provenienti dal
satellite meteosat e notiamo dal
movimento delle nubi il flusso perturbato principale interessare l’Europa
settentrionale e un esteso anticiclone interessare il settore meridionale dell’Europa centro occidentale dove le nubi
risultano assenti. Sull’est europeo troviamo la presenza di una saccatura atta
a generare instabilità diffusa sui paesi
che si affacciano sul mar nero.
Nella giornata di domani, l’anticiclone si
estenderà ancor più verso est, nord est fino a raggiungere la Bielorussia e l’Ucraina
provocando così l’allungamento della saccatura preesistente sul mar nero che
evolverà in cut-off. Nel contempo assisteremo ad un lieve cedimento della
struttura anticiclonica a ridosso della penisola francese.
Giovedì 13 settembre, assisteremo alla
persistenza dell’instabilità sul settore meridionale dell’est europeo causa la
persistenza del vortice chiuso tra il mar nero e la Turchia mentre l’anticiclone
presente sull’Europa centrale da segni di cedimento a ridosso della Francia dove si insinua un
ondulazione atlantica con curvatura ciclonica ( vedi la mappa sottostante
emessa dal modello GFS e valida per giovedì 13).
immagine n.1
I geopotenziali tenderanno a diminuire
inizialmente al settentrione e successivamente sul resto del territorio e il
flusso di correnti fredde in quota genereranno condizioni di instabilità
diffusa sulle regioni tirreniche e sulla Sardegna dove si attiveranno temporali
e rovesci specie sul settore centro
settentrionale dell’Isola. A seguire, sulla Sardegna, ancora tempo stabile per
lo più caldo e soleggiato con passaggi di nubi sterili o occasionali temporali
sui rilievi orientali.
SARÀ LA FINE DEL TEMPO ESTIVO?
Non ancora. I segnali che arrivano dai
centri di previsione non indicano ancora l’arrivo delle perturbazioni
atlantiche. A dettar legge sarà ancora il caldo e la persistenza del campo di
alta pressione mentre le perturbazioni privilegeranno il nord Europa. Altro
elemento che non aiuta a sciogliere la prognosi è derivato anche dalla presenza
in oceano di due uragani e di una tempesta tropicale: la prima denominata
Florence, classificato uragano, impatterà negli stati Uniti giovedì 13; la
seconda depressione classificata tempesta e denominata Isaac, quest’ultima
sembra possa impattare su Venezuela, Porto Rico e Repubblica Domenicana; la
terza invece, denominata Helene è un ciclone classificato uragano, con venti compresi
fra 176 km/h e 213 km/h ( vedi immagine dal satellite).
immagine n.2
Secondo il modello americano GFS sembra
doversi allontanare dalle isole di Capo verde, transitare verso nord dove sarebbe
risucchiata dalle correnti occidentali che la porterebbero ad avvicinarsi sulle
coste europee , penisola iberica o isole britanniche. Naturalmente durante il suo cammino, traslando su acque
sempre più fredde perderebbe le caratteristiche di uragano ma sarebbe sempre in
grado di creare non pochi problemi ai
modelli matematici di previsione. Se questa dovesse avvicinarsi, come previsto
dalle ultime carte dal modello GFS, alle coste della penisola iberica,
provocherebbe un richiamo di aria calda nord africana sul mediterraneo centrale (Vedi immagine n.3). Per quanto sopra,
considerando le varie situazioni e i ricalcoli effettuati giorno per giorno dai modelli a
testimonianza di una situazione tutt’altra che definita occorrono ulteriori
aggiornamenti.
immagine n.3